Fondazione Boschi Di Stefano

Archivi

La Fondazione Boschi Di Stefano

Ha acquisito gli archivi della giornalista e critica d’arte Liliana Bortolon, e della Dottoressa Mercedes Precerruti Garberi che è stata Direttrice delle Civiche Raccolte d’Arte di Milano. Gli archivi contengono una documentazione molto interessante sulla storia dell’arte del XX secolo, in particolare l’archivio Bortolon raccoglie materiale inedito su Massimo Campigli. La Fondazione ha inoltre in deposito l’archivio del pittore Giannino Grossi.

Fondi librai

Biblioteca Camesasca

Presso la sede della Fondazione Boschi Di Stefano sarà possibile consultare, dopo il lavoro di catalogazione e previo appuntamento, il fondo librario di oltre settemila volumi dello storico dell’arte Ettore Camesasca (1922-1995), lasciato in deposito dagli eredi Camesasca.

Personalità poliedrica, Camesasca è noto per la curatela dei Classici dell’Arte Rizzoli e l’organizzazione di mostre internazionali e non, per la collaborazione con P.M. Bardi nell’allestimento del Museo d’Arte di San Paolo del Brasile, per ricercati studi – sia monografici, sia riedizioni di classici – su figure artistiche, in particolare rinascimentali.

È inoltre in atto la formazione di una biblioteca incentrata su monografie e testi legati alla storia dell’arte e del collezionismo del XX secolo.

Gli arredi

Fra le volontà testamentarie di Antonio Boschi

Si prevedeva che l’appartamento di via Jan 15, dove lui e Marieda avevano a lungo vissuto, fosse aperto al pubblico come casa-museo, ospitando una selezione delle opere da loro raccolte.

Per motivi di sicurezza e di conservazione non è stato possibile mantenere l’integrità originaria di quello che Ornella Selvafolta descrive come ‹un museo abitato› dove “gli spazi, l’allestimento, gli arredi risultano quasi ‹sottomessi› alle ragioni dell’arte”. Quindi pochi i mobili recuperati – fra questi un tavolino disegnato da Piero Portaluppi e il pianoforte Bechstein – così la Fondazione Boschi Di Stefano ha provveduto ad acquisire le necessarie integrazioni, operando scelte conformi sia all’epoca dell’edificio sia alle opere esposte.

Nell’ex camera degli ospiti è ora collocato un arredo completo per studio prodotto dalla ditta Ducrot di Palermo attorno al 1930, mentre nella stanza monografica dedicata a Mario Sironi si propone una sala da pranzo disegnata dal medesimo artista e presentata nel 1936 alla VI Triennale di Milano.

Degni di nota sono, inoltre, i mobili per sala da pranzo progettati da Gino Levi Montalcini nel 1949-50 e il lampadario “Agena”, della collezione Galassia, ideato da Alessandro Mendini e realizzato da Venini nel 1993, installati nell’ex camera da letto dei coniugi Boschi.