Fondazione Boschi Di Stefano

Archivi

La Fondazione Boschi Di Stefano

ha acquisito gli archivi della giornalista e critica d’arte Liliana Bortolon (1923-2020) e della Dottoressa Mercedes Precerruti Garberi (1927-2007) che è stata Direttrice delle Civiche Raccolte d’Arte di Milano. 

Gli archivi contengono una documentazione molto interessante sulla storia dell’arte del XX secolo e in particolare l’archivio Bortolon raccoglie materiale inedito su Massimo Campigli. 

La Fondazione ha inoltre acquisito l’archivio del pittore Giannino Grossi che conserva anche album di disegni e fotografie.

Fondi librari

Biblioteca Camesasca

Presso la sede della Fondazione Boschi Di Stefano è possibile consultare, previo appuntamento, il fondo librario di oltre duemilatrecento volumi dello storico dell’arte Ettore Camesasca (1922-1995), donato dall’erede.

Personalità poliedrica, Camesasca è noto per la curatela dei Classici dell’Arte Rizzoli e l’organizzazione di mostre internazionali e non, per la collaborazione con P.M. Bardi nell’allestimento del Museo d’Arte di San Paolo del Brasile, per ricercati studi – sia monografici, sia riedizioni di classici – su figure artistiche, in particolare rinascimentali.

È inoltre in atto la formazione di una biblioteca incentrata su monografie e testi legati alla storia dell’arte e del collezionismo del XX secolo.

Gli arredi

Fra le volontà testamentarie di Antonio Boschi

si prevedeva che l’appartamento di via Jan 15, dove lui e Marieda avevano a lungo vissuto, fosse aperto al pubblico come casa museo, ospitando una selezione delle opere da loro raccolte.

Per motivi di sicurezza e di conservazione non è stato possibile mantenere l’integrità originaria di quello che Ornella Selvafolta descrive come un museo abitato dove “gli spazi, l’allestimento, gli arredi risultano quasi ‹sottomessi› alle ragioni dell’arte”. Pochi i mobili recuperati – fra questi un tavolino disegnato da Piero Portaluppi e il pianoforte Bechstein del 1913 – e necessarie le integrazioni a cui ha provveduto la Fondazione Boschi Di Stefano, acquisendo arredi secondo scelte conformi sia all’epoca dell’edificio sia alle opere esposte.

Nell’ex camera degli ospiti è ora collocato un arredo completo per studio prodotto dalla ditta Ducrot di Palermo attorno al 1930, mentre nella stanza monografica dedicata a Mario Sironi si può ammirare una sala da pranzo disegnata dal dall’artista e presentata nel 1936 alla VI Triennale di Milano.

Degni di nota sono, inoltre, i mobili per sala da pranzo progettati da Gino Levi Montalcini nel 1949-50 e il lampadario “Agena”, della collezione Galassia, ideato da Alessandro Mendini e realizzato da Venini nel 1993, visibili nell’ex camera da letto dei coniugi Boschi.